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Pace tra Google e Copiepresse

Pace fatta, almeno per il momento, tra Google e CopiePresse, gruppo che riunisce editori belgi di origine francese e belga. Dopo che BigG aveva accolto la sentenza della corte d’appello di Bruxelles rimuovendo i contenuti dalla sezione News e dal proprio motore di ricerca a causa di un tecnicismo dello stesso tribunale, l’azienda di Brin e Page ha ora ripreso ad includere gli articoli.
Google dapprima era stata accusata dagli editori riuniti in Copiepresse di utilizzare in maniera illecita i contenuti editoriali, ricevendo una condanna per violazione di copyright.
Dopo che Google, ha “eseguito” l’ordine del tribunale rimuovendo i contenuti degli editori belgi, quest’ultimi a fronte di una diminuizione del traffico sui propri siti fino al 90% son corsi ai ripari rivedendo le loro teorie.
Il portavoce di Mountain View William Echikson ha infatti dichiarato di aver avuto rassicurazioni da Copiepresse di non subire  ulteriori condanne da parte dei giudici a patto di una reinclusione dei siti nell’index del motore di ricerca.
Come dire… Tutto rumore per???
GooglePace fatta, almeno per il momento, tra Google e CopiePresse, gruppo che riunisce editori belgi di origine francese e belga. Dopo che BigG aveva accolto la sentenza della corte d’appello di Bruxelles rimuovendo i contenuti dalla sezione News e dal proprio motore di ricerca a causa di un tecnicismo dello stesso tribunale, l’azienda di Brin e Page ha ora ripreso ad includere gli articoli.
Google dapprima era stata accusata dagli editori riuniti in Copiepresse di utilizzare in maniera illecita i contenuti editoriali, ricevendo una condanna per violazione di copyright.
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Amazon lancia Kindle Textbook

Amazon lancia Kindle Textbook
L’innovativa azienda Amazon, dopo aver aperto il mercato degli e-book ed eBook reader, adesso lancia un nuovo servizio dedicato agli studenti: Kindle Textbook.
Ma di cosa si tratta esattamente? Niente di piu’ semplice ed economico, libri a noleggio.
Gli studenti universitari infatti, potranno decidere il periodo di noleggio a partire da 30 a 360 giorni avendo un risparmio notevole sulla spesa che ogni anno pesa ad ogni singolo studente.
Amazon conferma che decine di migliaia di libri di testo sono gia’ disponibili per l’anno accademico 2011 e che hanno aderito editori del calibro di John Wiley & Sons, Elsevier e Taylor & Francis. Peccato che di tale iniziativa ne potranno godere soltanto gli studenti universitari americani ma non e’ detto che un domani, anche l’Italia non possa godere di tale comodita’ e servizi.
amazon-acidoclubL’innovativa azienda Amazon, dopo aver aperto il mercato degli e-book ed eBook reader, adesso lancia un nuovo servizio dedicato agli studenti: Kindle Textbook.
Ma di cosa si tratta esattamente? Niente di piu’ semplice ed economico, libri a noleggio.
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Buone News per gli eBook

Ottimi segnali di crescita per il mercato degli ebook in Italia. Da un recente studio effettuato da BookRepublic, tra l’altro al suo primo anno di attivita’, ci sono ottime speranze per il 2012.
Lo studio, realizzato in collaborazione con la societa’ A. T. Kearney, prevede vendite fino a 20 volte quelle attuali toccando il 1 milione e mezzo di transazioni. Un grande segnale d’incoraggiamento considerando che l’attuale mercato del libro elettronico ha uno spazio tra lo 0,3-0,4 per cento del totale. Di questo passo, se lo studio dovesse rivelarsi esatto, ci sarebbe un trend di crescita raddoppiato di anno in anno raggiungendo gia’ nel 2012 l’1% del mercato dei libri.
Il motivo di queste previsioni e’ senza dubbio l’abbassamento dei costi degli eBook reader ma sopratutto l’entrata in scena di diversi attori.
Apri’ la pista nel 2007 Amazon con il suo Kindle, a distanza di nove anni dal lancio dei primi reader, ma con un costo veramente abbordabile ed un vastissimo catalogo a disposizione, Bezos, CEO di Amazon, cosi facendo vinse la scommessa e spalanco’ le porte al mercato.
Negli anni che seguirono fino ai giorni nostri, subentrarono altri Big, sia sotto forma di produttori dei reader che distributori. Google, ad esempio, da diversi anni sta investendo nel mercato dei libri scansionando diversi libri di pubblico dominio e stringendo accordi con gli editori per le vendite attraverso lo store. Apple, invece, altro big che crea le mode, con i suoi iPhone e iPad ha offerto un grande contributo sulla sensibilizzazione alla lettura elettronica.
In Italia, oltre ai vari store on-line, da qualche mese Telecom ha lanciato il suo store e dispositivo. Si tratta del progetto Biblet che permette agli editori di pubblicare i libri nel catalogo e attraverso gli store Tim si occupa delle vendite del dispositivo associando anche una sim per permettere la connessione ad internet, oltre che Wi-fi.
Note stonate invece da Richard Stallman, guru del sostware libero, che vede negli ebook sicuramente una grandissima opportunita’ per “diffondere” conoscenza ma solleva dubbi sulla natura del formato elettronico. Gli ebook sarebbero, sempre secondo il difensore del free software, limitanti e non rispetterebbero la liberta’ dei lettori. Infatti il fondatore della GPL, facendo un parallelismo tra il cartaceo e l’elettronico, si chiede come potrebbe un utente “prestare” un libro ad un amico?
eBooks-acidoclubOttimi segnali di crescita per il mercato degli ebook in Italia. Da un recente studio effettuato da BookRepublic, tra l’altro al suo primo anno di attivita’, ci sono ottime speranze per il 2012.
Lo studio, realizzato in collaborazione con la societa’ A. T. Kearney, prevede vendite fino a 20 volte quelle attuali toccando il 1 milione e mezzo di transazioni.
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Google elimina il Belgio dalle News

Grande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
Google, difende tale scelta rivendicando, appunto, la sentenza della Corte d’Appello che vieta l’utilizzo dei contenuti delle testate con sede legale in Belgio.
Il problema nasce dal fatto che con questa decisione, il traffico delle testate ha subito una diminuizione dal 30 al 90%.
Gli editori, riuniti in “Copie Presse” (associazione simile alla Fieg), con il traffico ridotto sui propri siti, spiegano che avrebbero voluto soltanto essere eliminati dal servizio di aggregazione e non dal motore di ricerca.
Sempre secondo la decisione della Corte d’Appello belga, pero’, Google non puo’ memorizzare nella propria cache (memoria temporanea che memorizza un insieme di dati velocemente recuperabili su richiesta), pagine tutelate dal diritto d’autore.
Sembra un bel problema quello del Belgio, perche’ Google rispettando la decisione della Corte d’Appello ha eliminato di conseguenza (e non per “ripicca”) tutte le testate on-line e involontariamente anche chi non l’aveva denunciata per violazione del copyright.
Il discorso, quindi, e’ complicato perche’ molto tecnico e molto legale.
Gli editori belgi adesso dovranno decidere se volere la moglie ubriaca o la botte piena, altrimenti detto: scegliere se godere del grande traffico generato da Google che comunque attraverso Google News “segnala” e “dirotta” traffico verso i siti degli editori non appropriandosi di alcun contenuto oppure accettare una sentenza voluta fortemente da loro stessi.
Fino a maggio gli editori, infatti,  accusavano Google di utilizzare impropriamente i contenuti senza riconoscere neanche 1 euro a nessun editore.
Interessante precedente quello creato in Belgio, perche’ anche in Italia, da tempo, diversi editori lamentano un disservizio piu’ che un servizio da parte di Google ipotizzando richieste economiche all’azienda di Mountain View.
Google News e’ un servizio nato dopo i tristi eventi dell’11 settembre.
Krishna Bharat, programmatore alle dipendenze di Google, all’epoca trentunenne, quel maledetto giorno che ha cambiato il mondo, si trovava a New Orleans per lavoro. Come molti americani quella mattina cercava di reperire quante piu’ informazioni per capire cosa fosse successo al suo paese. In rete trovava poco, perche’ notizie poco aggiornate e nel 2001 poche testate aggiornavano in real-time i propri siti. Fu cosi, che Krishna Bharat nei mesi che seguirono realizzo’ Google News, oggi un servizio molto apprezzato ed utilizzato da milioni di persone.
google_strretview_s_car_japGrande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
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L’abitudine di Amazon

amazon-acidoclubViral Invite o Guerrilla Invite potrebbero essere i nuovi termini che qualche “professionista” del marketing potrebbe inventare per quella che sembra essere la nuova moda “Made from DotCom”. Dopo Google+ che con questo giochetto in pochi giorni ha raggiunto quota 10 milioni di utenti nel social network targato BigG, Amazon, dal canto suo, per lanciare il nuovo portale dedicato alla moda usa la stessa ricetta. Myhabit.com e’ il nuovo portale di propreta’ di Amazon.com

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Googl-ebook Reader

Googl-ebook Reader
Nuova concorrenza per il Kindle di Amazon, Nook della Barnes&Noble e Biblet di Telecom. Da oggi anche Google potra’ offrire ai propri utenti un lettore e-book. Il giorno del lancio sara’ il 17 luglio nei punti vendita Target (catena americana) ed il nome di battesimo scelto: Story HD.
Come i suoi predecessori, Google punta su un prodotto di buon livello con un prezzo abbordabile, infatti acquistare uno Story HD costera’ 139,99 dollari in linea con i prezzi di Kindle e Nook. Simili anche le dimensioni: schermo da 6 pollici; supporto per risoluzione massima a 768×1024 pixel, tastiera di tipo QWERTY; connettivita’ tramite WiFi e possibilita’ di associare il proprio account google-books al dispositivo per accedere in qualsiasi momento al catalogo di Google eBooks; durata della batteria pari a 6 settimane.
Google rende noto che la nascita del proprio e-book reader e’ avvenuta anche grazie alla partnership con iRiver, la societa’ che produce lo Story HD.
Nuova sfida, dunque, per l’azienda di Mountain View che dopo aver sferrato un attacco ai social Network adesso punta al mercato degli e-book che negli ultimi mesi ha registrato un aumento delle vendite pari al 17%. A favore di Google sicuramente il vasto catalogo che da anni aggiorna attraverso lettori ottici che registrano i libri di tutte le biblioteche del pianeta, oltre a svariate opere di pubblico dominio gia’ presenti nel catalogo Google eBooks e un ottimo accordo con gli editori; il proprio brand e la celebrita’ che ha raggiunto nel mondo.
A sfavore una sete di differenziarsi che la sta portando ad allontanarsi dal business principale cioe’ la ricerca. Attualmente, cosi come nel 1998 con Altavista, per riuscire a “trovare” un risultato occorre girare diverse pagine perche’ presenti nelle prime righe siti “made for AdSense” (fatti per AdSense), ovvero siti che rispondono al 100% alle indicazioni fornite dalla stessa Google su come migliorare il posizionamento e vendere, di conseguenza, impression che poi la stessa Google dividera’ (non al 50%) con il proprietario del sito. A riguardo BigG annuncia l’arrivo di Panda (un nuovo algoritmo per fare pulizia a questo fenomeno generato dalla stessa Google). Notizie strane anche dal fronte Social, dopo aver fallito con Buzz, ci ritenta con Google+ dove se un “fortunato” titolare di un account plus, dopo aver settato i propri dati decidesse di rimuovere i contenuti di Google+, Google risponde cosi:
“Se elimini Google+, Google cercherà di ripristinare gli altri prodotti allo stato in cui si trovavano prima che tu ti registrassi su Google+ e tenterà di eliminare definitivamente le tue cerchie, i post e i commenti da te inseriti in Google+. Eliminando il tuo profilo Google, elimini anche Google+ e altri servizi i cui dati dipendono dal profilo”; Nei prossimi giorni, Google tenterà di eliminare tutte le funzioni di Google+ e i tuoi dati di Google+ dal tuo account. Aggiunge successivamente: “Obbligatorio: Comprendo che l’operazione di eliminazione del servizio non può essere annullata e che i dati che elimino non possono essere ripristinati”.
Cosi leggendo, un utente che preferisce cancellare il proprio account Google+ perche’ magari deluso dalle troppe aspettative, si ritrova a dover scegliere se rischiare di perdere dati dell’account dove magari sono associati altri servizi oppure no. Una specie di ricatto insomma a non abbandonare il nuovo tentativo di dominio sui Social dopo il flop Buzz. Se questa sara’ la strategia del gigante delle ricerche, allora probabilmente Facebook avra’ le ore contate.
Rimangono pero’ i dubbi sul fatto se sia corretto affidare i propri dati ad un’azienda che professa “Don’t be the Evil” (non essere il male) sin dalla nascita. Rimane il dubbio se sia giusto spendere 139,99 dollari per una fotocopia di Kindle, Nook, Biblet, Sony Reader. Rimane il dubbio se sia conveniente utilizzare un account di posta che in maniera automatica leggendo qualche parola chiave della mail che hai ricevuto ti fa apparire pubblicita’ a tema del messaggio. Rimane il dubbio se sia veramente economico utilizzare Adsense sul proprio sito per guadagnare “qualcosina” e non stare con la paura che Google possa, di punto in bianco, bannarti perche’ magari in una giornata hai avuto piu’ click del solito e quindi BigG anziche’ tifare per te e la crescita del tuo sito, ti “ricatta” mandando il tuo sito in chissa’ qual 99999999esima pagina o eliminandoti dalla campagna AdSense. Rimane il dubbio se la ricerca che ho effettuato sia veramente “indipendente” al di la’ del luogo in cui mi trovo (risultati diversi da comune a comune) o dalla politica di Brin, Page (fondatori) o Schmidt (CEO).
In fondo, io volevo solo fare una ricerca …
Google-Books-acidoclubNuova concorrenza per il Kindle di Amazon, Nook della Barnes&Noble e Biblet di Telecom. Da oggi anche Google potra’ offrire ai propri utenti un lettore e-book. Il giorno del lancio sara’ il 17 luglio nei punti vendita Target (catena americana) ed il nome di battesimo scelto: Story HD.
Come i suoi predecessori, Google punta su un prodotto di buon livello con un prezzo abbordabile, infatti acquistare uno Story HD costera’ 139,99 dollari in linea con i prezzi di Kindle e Nook. Simili anche le dimensioni: schermo da 6 pollici; supporto per risoluzione massima a 768×1024 pixel, tastiera di tipo QWERTY; connettivita’ tramite WiFi e possibilita’ di associare il proprio account google-books al dispositivo per accedere in qualsiasi momento al catalogo di Google eBooks; durata della batteria pari a 6 settimane.
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Aruba Down

Nuovo black-out della server farm piu’ utilizzata in Italia, quale Aruba.it.
L’azienda, con sede legale ad Arezzo ed attiva in diversi paesi europei, rende noto che il blocco avvenuto per qualche ora nella giornata di sabato 9 luglio 2011, si e’ verificato a causa di un guasto all’alimentazione e che in qualche modo e’ una conseguenza dell’altro black-out avvenuto nell’ aprile 2011. L’azienda ha diffuso un comunicato stampa scusandosi con i numerosi clienti dove informa che la societa’ sta attuando diverse soluzioni al fine di ridurre drasticamente disagi nei servizi offerti.
La societa’ Aruba S.p.a. e’ attiva nei servizi internet dal 1994 inizialmente come Technorail S.r.l., passando poi per la denominazione Technet.it fino all’aprile 2000 dove  il marchio viene prima affiancato e poi completamente sostituito da Aruba.it.
Nel 2004, la societa’ cambia ragione sociale trasformandosi da S.r.l. a societa’ per azioni acquistando le società Alicom s.r.l. (Tol.it) e 9Net s.r.l. (9net.it).
Nel 2005 lasocieta’ si affaccia al mercato europeo investendo nella Republica Ceca e slovacca acquistando Widestore s.r.l. (Widestore.net) e le societa’ Internet CZ A.s. e Internet SK S.r.o. tramite il marchio Forpsi.com (direttamente controllata da Aruba).
Il 2006 e’ la volta della Polonia dove la societa’ aretina acquisisce l’azienda Alphanet Z.s.p.o. mentre in Italia i gruppi Seeyes s.r.l. e Masterweb s.r.l. Nello stesso anno viene fondata la Aruba PEC S.p.A. in qualita’ di gestore certificato accreditato presso il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) e come gestore di posta elettronica certificata autorizzata all’emissione di firme digitali.
Il 2007 e’ l’anno in cui vengono acquisite sul mercato italiano Natan.it, Websolutions.it e Cassiopea.it. Nello stesso periodo l’investimento europeo e’ concretizzato in Ungheria con l’acquisto di BlazeArts Kft.
Nel 2008, la societa’ termina un lungo periodo di “shopping” rilevando le societa’ italiane ConsultingWeb.it, Hostingplan.it ed Olimont.com.
La societa’ e’ cresciuta in maniera meritocratica senza mai chiedere un euro allo stato e sfruttando quello che in marketing viene definito un passaparola di qualita’ tra i propri clienti soddisfatti di bassi prezzi e alti servizi.
Aruba.it negli anni si e’ differenziata per una politica di prezzi abbastanza accessibili e affidabili. Si potrebbe definire la RyanAir per i servizi internet. Gli “incidenti” del 2011 possono non fare testo se si considera che in 16 anni di attivita’ i primi disservizi si son verificati proprio in questo periodo e risolti nel giro di poche ore.
Cio’ nonostante alcune associazioni di tutela, nelle ultime ore stanno organizzando operazioni di class-action nei confronti di Aruba. Personalmente, seppur cliente Aruba da diversi anni, non me la sento di avviare alcuna forma di protesta o da parte dei miei clienti. Recentemente blocchi delle “macchine” (perche’ di questo si parla), hanno coinvolto numerose aziende a livello mondiale quale Google ad esempio con diversi disservizi (per giorni) nelle caselle di posta Gmail; Skype, Facebook. Problemi anche per Sony che dopo un attacco hacker si e’ vista portar via dati di migliaia di clienti. Cio’ che e’ accaduto ad Aruba, ovviamente mi auguro che rimanga un caso isolato, altrimenti avrebbero ragione i suoi detrattori a parlare di una crescita troppo veloce ed evidentemente mal gestita, ma la riflessione che si dovrebbe fare e’ la seguente:
Ma in questa epoca sempre piu’ orientata al cloud (cioe’ utilizzare sempre piu’ servizi in rete di storage o “conservazione” come dati personali, musica e files di ogni genere), affidare a delle macchine le nostre abitudini, e’ davvero cosa giusta?
aruba_it_acido_clubNuovo black-out della server farm piu’ utilizzata in Italia, Aruba.it.
L’azienda, con sede legale ad Arezzo ed attiva in diversi paesi europei, rende noto che il blocco avvenuto per qualche ora nella giornata di sabato 9 luglio 2011, si e’ verificato a causa di un guasto all’alimentazione e che in qualche modo e’ una conseguenza dell’altro black-out avvenuto nell’ aprile 2011.
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Street View Archivio Storico

Google annuncia di aver avviato il “Digital Archive Project”; un progetto per registrare e memorizzare dati digitali, come ad esempio i danni causati dal terremoto in Giappone. L’azienda di Brin e Page dichiara che, attraverso Street View su Google Maps, sara’ possibile vedere il pre ed il post di una zona colpita da violenti eventi atmosferici. Questo progetto, almeno secondo le intenzioni del potente motore di ricerca che ha come motto aziendale “Don’t be the Evil”, sara’ parte di una eredita’ che verra’ lasciata alle generazioni future affinche’ possano “ritrovare” un archivio storico/digitale ma anche come monito allo scopo di prevenire eventi disastrosi come il piu’ recente che ha colpito il Giappone.
Google infatti, d’accordo con le autorita’ giapponesi, ha fatto leva sulla  possibilita’di far vedere il danno nel concreto ai cittadini di tutto il mondo, spiegando che tale progetto puo’ essere un’occasione per far conoscere l’entita’ reale dei danni provocati dai terremoti e gli tsunami.
La tecnologia Street View e’ una sorta di collage di foto realizzate da speciali macchine fotografiche con la possibilita’ di catturare le immagini a 360 gradi in tutte le direzioni. Generalmente le operazioni di ripresa avvengono su automobili in corsa, ad eccezione di alcune citta’ italiane, dove, per poter riprendere monumenti in zone chiuse al traffico, anziche’ l’automobile, e’ stato utilizzato un particolare triciclo.
Google, infine informa che, iniziera’ la realizzazione di questo archivio dalle aree colpite dal terremoto in Giappone e che le riprese sono previste per i prossimi 3-6 mesi e che attraverso Street View ci sara’ la doppia opzione per visualizzare il prima ed il dopo.
Interessante iniziativa al di la’ di tutto perche’ il mondo si evolve e cambia. Ad ognuno di noi sara’ capitato almeno una volta nella nostra vita di ritornare in un luogo visitato anni prima e trovarlo “cambiato”. Chissa’ che Google non adottera’ questa iniziativa ripetendo le rilevazioni fotografica ogni tot di anni in ogni luogo del pianeta.

google_strretview_s_car_japGoogle annuncia di aver avviato il “Digital Archive Project”; un progetto per registrare e memorizzare dati digitali, come ad esempio i danni causati dal terremoto in Giappone.

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Paga l’asta dal cellulare

ebaySono entusiasta di annunciare che Zong ha raggiunto un accordo per essere acquisita da eBay. Con queste parole Scott Thompson, CEO di PayPal,  annuncia dal blog aziendale, la completa acquisizione del gruppo specializzato nei pagamenti attraverso i cellulari. Dall’altra sponda, cioe’ quella di Zong, dal blog aziendale, si parla di un momento di “Accellerazione”

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e-book

L’Amazon giapponese

rakuten7Rakuten, il piu’ grande portale di e-commerce del Giappone con oltre 7 milioni di iscritti, ha annunciato in data odierna di aver attivato una sezione e-book all’interno del proprio portale per la vendita dei libri in formato elettronico.