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Zeitgeist, le parole piu’ cercate su Google

Zeitgeist Google

Zeitgeist, da Wikipedia: espressione adottata nell’Ottocento che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.

Una delle “tendenze” degli esseri umani e’ propio quella di chiedersi quali siano le nostre “tendenze”. Accade per tutto, moda, spettacolo, turismo, cibi, orientamenti sessuali e del tipo di trasgressioni. Ovviamente per il web accade lo stesso. Google, il motore di ricerca piu’ utilizzato al mondo, ogni anno rende noto ai cittadini del pianeta Terra quali sono state le parole piu’ ricercate durante i 12 mesi e stila una classifica delle tendenze degli internauti che hanno usato Google registrandole e sempre disponibili. 

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Google Arancione in Africa

Orange (France Telecom) e Google hanno siglato una partnership per sviluppare servizi su rete mobile internet in Africa. La partnership, presentata oggi in un comunicato stampa congiunto, ha un duplice scopo. Da un lato facilitare l’avvio di servizi innovativi offerti da Google utilizzando l’infrastruttura GSM di Orange  e d’altra parte, offrire ai  clienti Orange la possibilita’ di usare i servizi di Google come Gmail e Gmail Chat sms  per rimanere in contatto tramite cellulare.
L’idea, ovviamente oltre al business per entrambe le societa’, e’ giustificata dal fatto che cosi facendo, si offrira’ la possibilita’ a chi non ha possibilita’ di godere di servizi altrimenti riservati solo ad utenti possessori di smartphone e servizi a banda larga, motivo per cui torna utile una teconlogia vintage (mica tanto), quale il GSM che proprio quest’anno compie 20 anni.
Con una base complessiva di circa 60 milioni di clienti in tutto il continente africano, Orange e’ uno degli operatori mobili piu’ potenti in Africa e nel Medio Oriente e dopo precedenti investimenti tecnologici Orange vuole dimostrare che attraverso la tecnologia, la vita dei suoi clienti puo’ migliorare e aiutare le aziende a crescere.
Nel dettaglio il servizio “Gmail Chat SMS” offrira’ agli utenti di Gmail una quota di SMS gratuiti che possono inviare a tutti i clienti Orange. Altri cinque messaggi SMS vengono aggiunti ogni volta che un cliente Orange risponde all’SMS iniziale. Attraverso questo servizio, gli utenti Gmail possono aggiungere i clienti Orange Mobile (anche a chi non possiede un account Gmail) alle loro rubriche e avviare sessioni di chat. Per i clienti Orange, il servizio e’ gratuito e non richiede alcun abbonamento. I messaggi di chat inviati dai telefoni cellulari oltre la soglia gratuita, sono fatturati come normali SMS. Il servizio partira’ da subito in Senegal e coinvolgera’ 700.000 utenti. Successivamente in Uganda e Kenya. Il servizio sara’ poi realizzato nei prossimi mesi in Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Nigeria. Sara’ testato parallelamente in Egitto.
Orange informa inoltre che il lancio e’ solo un primo passo dal momento che entrambi i partner vogliono rendere eventualmente disponibile altri servizi offerti da Google.
Questo accordo, infatti, segna un importante passo avanti che facilitera’ l’accesso al crescente mercato internet mobile in Africa. Basti pensare che alla fine del 2010, solo il 1,4% della popolazione in Africa e Medio Oriente aveva accesso a servizi a banda larga, rispetto al 62,5% per i servizi mobili.
Google Arancione in AfricaOrange (France Telecom) e Google hanno siglato una importante partnership per sviluppare servizi su rete mobile internet in Africa. L’unione tra le due aziende, presentata oggi in un comunicato stampa congiunto, ha un duplice scopo. Da un lato facilitare l’avvio di servizi innovativi offerti da Google utilizzando l’infrastruttura GSM di Orange  e d’altra parte, offrire ai  clienti Orange la possibilita’ di usare i servizi di Google come Gmail e Gmail Chat sms  per rimanere in contatto tramite cellulare.
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Pace tra Google e Copiepresse

Pace fatta, almeno per il momento, tra Google e CopiePresse, gruppo che riunisce editori belgi di origine francese e belga. Dopo che BigG aveva accolto la sentenza della corte d’appello di Bruxelles rimuovendo i contenuti dalla sezione News e dal proprio motore di ricerca a causa di un tecnicismo dello stesso tribunale, l’azienda di Brin e Page ha ora ripreso ad includere gli articoli.
Google dapprima era stata accusata dagli editori riuniti in Copiepresse di utilizzare in maniera illecita i contenuti editoriali, ricevendo una condanna per violazione di copyright.
Dopo che Google, ha “eseguito” l’ordine del tribunale rimuovendo i contenuti degli editori belgi, quest’ultimi a fronte di una diminuizione del traffico sui propri siti fino al 90% son corsi ai ripari rivedendo le loro teorie.
Il portavoce di Mountain View William Echikson ha infatti dichiarato di aver avuto rassicurazioni da Copiepresse di non subire  ulteriori condanne da parte dei giudici a patto di una reinclusione dei siti nell’index del motore di ricerca.
Come dire… Tutto rumore per???
GooglePace fatta, almeno per il momento, tra Google e CopiePresse, gruppo che riunisce editori belgi di origine francese e belga. Dopo che BigG aveva accolto la sentenza della corte d’appello di Bruxelles rimuovendo i contenuti dalla sezione News e dal proprio motore di ricerca a causa di un tecnicismo dello stesso tribunale, l’azienda di Brin e Page ha ora ripreso ad includere gli articoli.
Google dapprima era stata accusata dagli editori riuniti in Copiepresse di utilizzare in maniera illecita i contenuti editoriali, ricevendo una condanna per violazione di copyright.
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Google elimina il Belgio dalle News

Grande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
Google, difende tale scelta rivendicando, appunto, la sentenza della Corte d’Appello che vieta l’utilizzo dei contenuti delle testate con sede legale in Belgio.
Il problema nasce dal fatto che con questa decisione, il traffico delle testate ha subito una diminuizione dal 30 al 90%.
Gli editori, riuniti in “Copie Presse” (associazione simile alla Fieg), con il traffico ridotto sui propri siti, spiegano che avrebbero voluto soltanto essere eliminati dal servizio di aggregazione e non dal motore di ricerca.
Sempre secondo la decisione della Corte d’Appello belga, pero’, Google non puo’ memorizzare nella propria cache (memoria temporanea che memorizza un insieme di dati velocemente recuperabili su richiesta), pagine tutelate dal diritto d’autore.
Sembra un bel problema quello del Belgio, perche’ Google rispettando la decisione della Corte d’Appello ha eliminato di conseguenza (e non per “ripicca”) tutte le testate on-line e involontariamente anche chi non l’aveva denunciata per violazione del copyright.
Il discorso, quindi, e’ complicato perche’ molto tecnico e molto legale.
Gli editori belgi adesso dovranno decidere se volere la moglie ubriaca o la botte piena, altrimenti detto: scegliere se godere del grande traffico generato da Google che comunque attraverso Google News “segnala” e “dirotta” traffico verso i siti degli editori non appropriandosi di alcun contenuto oppure accettare una sentenza voluta fortemente da loro stessi.
Fino a maggio gli editori, infatti,  accusavano Google di utilizzare impropriamente i contenuti senza riconoscere neanche 1 euro a nessun editore.
Interessante precedente quello creato in Belgio, perche’ anche in Italia, da tempo, diversi editori lamentano un disservizio piu’ che un servizio da parte di Google ipotizzando richieste economiche all’azienda di Mountain View.
Google News e’ un servizio nato dopo i tristi eventi dell’11 settembre.
Krishna Bharat, programmatore alle dipendenze di Google, all’epoca trentunenne, quel maledetto giorno che ha cambiato il mondo, si trovava a New Orleans per lavoro. Come molti americani quella mattina cercava di reperire quante piu’ informazioni per capire cosa fosse successo al suo paese. In rete trovava poco, perche’ notizie poco aggiornate e nel 2001 poche testate aggiornavano in real-time i propri siti. Fu cosi, che Krishna Bharat nei mesi che seguirono realizzo’ Google News, oggi un servizio molto apprezzato ed utilizzato da milioni di persone.
google_strretview_s_car_japGrande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
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Googl-ebook Reader

Googl-ebook Reader
Nuova concorrenza per il Kindle di Amazon, Nook della Barnes&Noble e Biblet di Telecom. Da oggi anche Google potra’ offrire ai propri utenti un lettore e-book. Il giorno del lancio sara’ il 17 luglio nei punti vendita Target (catena americana) ed il nome di battesimo scelto: Story HD.
Come i suoi predecessori, Google punta su un prodotto di buon livello con un prezzo abbordabile, infatti acquistare uno Story HD costera’ 139,99 dollari in linea con i prezzi di Kindle e Nook. Simili anche le dimensioni: schermo da 6 pollici; supporto per risoluzione massima a 768×1024 pixel, tastiera di tipo QWERTY; connettivita’ tramite WiFi e possibilita’ di associare il proprio account google-books al dispositivo per accedere in qualsiasi momento al catalogo di Google eBooks; durata della batteria pari a 6 settimane.
Google rende noto che la nascita del proprio e-book reader e’ avvenuta anche grazie alla partnership con iRiver, la societa’ che produce lo Story HD.
Nuova sfida, dunque, per l’azienda di Mountain View che dopo aver sferrato un attacco ai social Network adesso punta al mercato degli e-book che negli ultimi mesi ha registrato un aumento delle vendite pari al 17%. A favore di Google sicuramente il vasto catalogo che da anni aggiorna attraverso lettori ottici che registrano i libri di tutte le biblioteche del pianeta, oltre a svariate opere di pubblico dominio gia’ presenti nel catalogo Google eBooks e un ottimo accordo con gli editori; il proprio brand e la celebrita’ che ha raggiunto nel mondo.
A sfavore una sete di differenziarsi che la sta portando ad allontanarsi dal business principale cioe’ la ricerca. Attualmente, cosi come nel 1998 con Altavista, per riuscire a “trovare” un risultato occorre girare diverse pagine perche’ presenti nelle prime righe siti “made for AdSense” (fatti per AdSense), ovvero siti che rispondono al 100% alle indicazioni fornite dalla stessa Google su come migliorare il posizionamento e vendere, di conseguenza, impression che poi la stessa Google dividera’ (non al 50%) con il proprietario del sito. A riguardo BigG annuncia l’arrivo di Panda (un nuovo algoritmo per fare pulizia a questo fenomeno generato dalla stessa Google). Notizie strane anche dal fronte Social, dopo aver fallito con Buzz, ci ritenta con Google+ dove se un “fortunato” titolare di un account plus, dopo aver settato i propri dati decidesse di rimuovere i contenuti di Google+, Google risponde cosi:
“Se elimini Google+, Google cercherà di ripristinare gli altri prodotti allo stato in cui si trovavano prima che tu ti registrassi su Google+ e tenterà di eliminare definitivamente le tue cerchie, i post e i commenti da te inseriti in Google+. Eliminando il tuo profilo Google, elimini anche Google+ e altri servizi i cui dati dipendono dal profilo”; Nei prossimi giorni, Google tenterà di eliminare tutte le funzioni di Google+ e i tuoi dati di Google+ dal tuo account. Aggiunge successivamente: “Obbligatorio: Comprendo che l’operazione di eliminazione del servizio non può essere annullata e che i dati che elimino non possono essere ripristinati”.
Cosi leggendo, un utente che preferisce cancellare il proprio account Google+ perche’ magari deluso dalle troppe aspettative, si ritrova a dover scegliere se rischiare di perdere dati dell’account dove magari sono associati altri servizi oppure no. Una specie di ricatto insomma a non abbandonare il nuovo tentativo di dominio sui Social dopo il flop Buzz. Se questa sara’ la strategia del gigante delle ricerche, allora probabilmente Facebook avra’ le ore contate.
Rimangono pero’ i dubbi sul fatto se sia corretto affidare i propri dati ad un’azienda che professa “Don’t be the Evil” (non essere il male) sin dalla nascita. Rimane il dubbio se sia giusto spendere 139,99 dollari per una fotocopia di Kindle, Nook, Biblet, Sony Reader. Rimane il dubbio se sia conveniente utilizzare un account di posta che in maniera automatica leggendo qualche parola chiave della mail che hai ricevuto ti fa apparire pubblicita’ a tema del messaggio. Rimane il dubbio se sia veramente economico utilizzare Adsense sul proprio sito per guadagnare “qualcosina” e non stare con la paura che Google possa, di punto in bianco, bannarti perche’ magari in una giornata hai avuto piu’ click del solito e quindi BigG anziche’ tifare per te e la crescita del tuo sito, ti “ricatta” mandando il tuo sito in chissa’ qual 99999999esima pagina o eliminandoti dalla campagna AdSense. Rimane il dubbio se la ricerca che ho effettuato sia veramente “indipendente” al di la’ del luogo in cui mi trovo (risultati diversi da comune a comune) o dalla politica di Brin, Page (fondatori) o Schmidt (CEO).
In fondo, io volevo solo fare una ricerca …
Google-Books-acidoclubNuova concorrenza per il Kindle di Amazon, Nook della Barnes&Noble e Biblet di Telecom. Da oggi anche Google potra’ offrire ai propri utenti un lettore e-book. Il giorno del lancio sara’ il 17 luglio nei punti vendita Target (catena americana) ed il nome di battesimo scelto: Story HD.
Come i suoi predecessori, Google punta su un prodotto di buon livello con un prezzo abbordabile, infatti acquistare uno Story HD costera’ 139,99 dollari in linea con i prezzi di Kindle e Nook. Simili anche le dimensioni: schermo da 6 pollici; supporto per risoluzione massima a 768×1024 pixel, tastiera di tipo QWERTY; connettivita’ tramite WiFi e possibilita’ di associare il proprio account google-books al dispositivo per accedere in qualsiasi momento al catalogo di Google eBooks; durata della batteria pari a 6 settimane.
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Street View Archivio Storico

Google annuncia di aver avviato il “Digital Archive Project”; un progetto per registrare e memorizzare dati digitali, come ad esempio i danni causati dal terremoto in Giappone. L’azienda di Brin e Page dichiara che, attraverso Street View su Google Maps, sara’ possibile vedere il pre ed il post di una zona colpita da violenti eventi atmosferici. Questo progetto, almeno secondo le intenzioni del potente motore di ricerca che ha come motto aziendale “Don’t be the Evil”, sara’ parte di una eredita’ che verra’ lasciata alle generazioni future affinche’ possano “ritrovare” un archivio storico/digitale ma anche come monito allo scopo di prevenire eventi disastrosi come il piu’ recente che ha colpito il Giappone.
Google infatti, d’accordo con le autorita’ giapponesi, ha fatto leva sulla  possibilita’di far vedere il danno nel concreto ai cittadini di tutto il mondo, spiegando che tale progetto puo’ essere un’occasione per far conoscere l’entita’ reale dei danni provocati dai terremoti e gli tsunami.
La tecnologia Street View e’ una sorta di collage di foto realizzate da speciali macchine fotografiche con la possibilita’ di catturare le immagini a 360 gradi in tutte le direzioni. Generalmente le operazioni di ripresa avvengono su automobili in corsa, ad eccezione di alcune citta’ italiane, dove, per poter riprendere monumenti in zone chiuse al traffico, anziche’ l’automobile, e’ stato utilizzato un particolare triciclo.
Google, infine informa che, iniziera’ la realizzazione di questo archivio dalle aree colpite dal terremoto in Giappone e che le riprese sono previste per i prossimi 3-6 mesi e che attraverso Street View ci sara’ la doppia opzione per visualizzare il prima ed il dopo.
Interessante iniziativa al di la’ di tutto perche’ il mondo si evolve e cambia. Ad ognuno di noi sara’ capitato almeno una volta nella nostra vita di ritornare in un luogo visitato anni prima e trovarlo “cambiato”. Chissa’ che Google non adottera’ questa iniziativa ripetendo le rilevazioni fotografica ogni tot di anni in ogni luogo del pianeta.

google_strretview_s_car_japGoogle annuncia di aver avviato il “Digital Archive Project”; un progetto per registrare e memorizzare dati digitali, come ad esempio i danni causati dal terremoto in Giappone.

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Google contro Facebook o Facebook contro Google?

Facebook contro GoogleA distanza di poche ore dal lancio di Google+ (si legge plus e non e’ da confondere con Google +1), l’azienda di Mountain View comunica attraverso le parole di Vic Gundotra, capo del progetto Plus, che ben presto apriranno le porte agli sviluppatori rilasciando le API necessarie a velocizzare la nuova creatura nata per “ri” tentare l’assalto ai social network (ricordiamo Buzz e Wave). Analisti americani pero’, reputano comunque qualunque strategia da parte di Big G troppo lenta per poter colmare il gap che l’attuale Re incontrastato dei siti sociali, Zuckerberg, ha con il suo mezzo miliardo di utenti (se fosse uno stato sarebbe il terzo al mondo). Piuttosto, sempre secondo gli analisti d’oltreoceano, il primo obiettivo potrebbe essere Twitter anche se Gundotra ha lasciato intendere che le prime API rilasciate saranno per il social gaming, piatto forte della creatura del giovane Mark.

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Il papà di Android parla con Twitter

immagine per articolo sul papà di AndroidSempre più persone utilizzano twitter per comunicare, in poche lettere, i proprio pensieri. Personali e non. E’ il caso di Andy Rubin, il papà di Android che, attraverso il cinguettio di poche lettere, ci mette al corrente di un nuovo traguardo per la propria creatura (adesso di proprieta’ di Google Inc.): ogni giorno vengono attivati oltre 500.000 dispositivi. Viene facile credere che entro la fine dell’anno saranno probabilmente un milione di utenti che utilizzeranno Android come valida alternativa ai sistemi operativi Apple o la grande scommessa/alleanza Microsoft/Nokia.