Grande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
Google, difende tale scelta rivendicando, appunto, la sentenza della Corte d’Appello che vieta l’utilizzo dei contenuti delle testate con sede legale in Belgio.
Il problema nasce dal fatto che con questa decisione, il traffico delle testate ha subito una diminuizione dal 30 al 90%.
Gli editori, riuniti in “Copie Presse” (associazione simile alla Fieg), con il traffico ridotto sui propri siti, spiegano che avrebbero voluto soltanto essere eliminati dal servizio di aggregazione e non dal motore di ricerca.
Sempre secondo la decisione della Corte d’Appello belga, pero’, Google non puo’ memorizzare nella propria cache (memoria temporanea che memorizza un insieme di dati velocemente recuperabili su richiesta), pagine tutelate dal diritto d’autore.
Sembra un bel problema quello del Belgio, perche’ Google rispettando la decisione della Corte d’Appello ha eliminato di conseguenza (e non per “ripicca”) tutte le testate on-line e involontariamente anche chi non l’aveva denunciata per violazione del copyright.
Il discorso, quindi, e’ complicato perche’ molto tecnico e molto legale.
Gli editori belgi adesso dovranno decidere se volere la moglie ubriaca o la botte piena, altrimenti detto: scegliere se godere del grande traffico generato da Google che comunque attraverso Google News “segnala” e “dirotta” traffico verso i siti degli editori non appropriandosi di alcun contenuto oppure accettare una sentenza voluta fortemente da loro stessi.
Fino a maggio gli editori, infatti, accusavano Google di utilizzare impropriamente i contenuti senza riconoscere neanche 1 euro a nessun editore.
Interessante precedente quello creato in Belgio, perche’ anche in Italia, da tempo, diversi editori lamentano un disservizio piu’ che un servizio da parte di Google ipotizzando richieste economiche all’azienda di Mountain View.
Google News e’ un servizio nato dopo i tristi eventi dell’11 settembre.
Krishna Bharat, programmatore alle dipendenze di Google, all’epoca trentunenne, quel maledetto giorno che ha cambiato il mondo, si trovava a New Orleans per lavoro. Come molti americani quella mattina cercava di reperire quante piu’ informazioni per capire cosa fosse successo al suo paese. In rete trovava poco, perche’ notizie poco aggiornate e nel 2001 poche testate aggiornavano in real-time i propri siti. Fu cosi, che Krishna Bharat nei mesi che seguirono realizzo’ Google News, oggi un servizio molto apprezzato ed utilizzato da milioni di persone.
Grande ira da parte degli editori belgi nei confronti del servizio di aggregazione delle news di Google, ovvero Google News. Da ieri, sembra infatti che BigG abbia rimosso dai risultati di ricerca del motore principale, la maggior parte dei quotidiani on line in lingua belga, francese e tedesca.
Tale decisione arriva nel mese di maggio quando la Corte d’Appello belga stabilisce che gli articoli inclusi nel potente aggregatore, violano il diritto d’autore.
Google, difende tale scelta rivendicando, appunto, la sentenza della Corte d’Appello che vieta l’utilizzo dei contenuti delle testate con sede legale in Belgio.
Il problema nasce dal fatto che con questa decisione, il traffico delle testate ha subito una diminuizione dal 30 al 90%.
Gli editori, riuniti in “Copie Presse” (associazione simile alla Fieg), con il traffico ridotto sui propri siti, spiegano che avrebbero voluto soltanto essere eliminati dal servizio di aggregazione e non dal motore di ricerca.
Sempre secondo la decisione della Corte d’Appello belga, pero’, Google non puo’ memorizzare nella propria cache (memoria temporanea che memorizza un insieme di dati velocemente recuperabili su richiesta), pagine tutelate dal diritto d’autore.
Sembra un bel problema quello del Belgio, perche’ Google rispettando la decisione della Corte d’Appello ha eliminato di conseguenza (e non per “ripicca”) tutte le testate on-line e involontariamente anche chi non l’aveva denunciata per violazione del copyright.
Il discorso, quindi, e’ complicato perche’ molto tecnico e molto legale.
Gli editori belgi adesso dovranno decidere se volere la moglie ubriaca o la botte piena, altrimenti detto: scegliere se godere del grande traffico generato da Google che comunque attraverso Google News “segnala” e “dirotta” traffico verso i siti degli editori non appropriandosi di alcun contenuto oppure accettare una sentenza voluta fortemente da loro stessi.
Fino a maggio gli editori, infatti, accusavano Google di utilizzare impropriamente i contenuti senza riconoscere neanche 1 euro a nessun editore.
Interessante precedente quello creato in Belgio, perche’ anche in Italia, da tempo, diversi editori lamentano un disservizio piu’ che un servizio da parte di Google ipotizzando richieste economiche all’azienda di Mountain View.
Google News e’ un servizio nato dopo i tristi eventi dell’11 settembre.
Krishna Bharat, programmatore alle dipendenze di Google, all’epoca trentunenne, quel maledetto giorno che ha cambiato il mondo, si trovava a New Orleans per lavoro. Come molti americani quella mattina cercava di reperire quante piu’ informazioni per capire cosa fosse successo al suo paese. In rete trovava poco, perche’ notizie poco aggiornate e nel 2001 poche testate aggiornavano in real-time i propri siti.
Fu cosi, che Krishna Bharat nei mesi che seguirono ideo’ e realizzo’ Google News, oggi un servizio molto apprezzato ed utilizzato da milioni di persone.
Fu cosi, che Krishna Bharat nei mesi che seguirono ideo’ e realizzo’ Google News, oggi un servizio molto apprezzato ed utilizzato da milioni di persone.