Con l’avvento di internet, ormai e’ risaputo che la nostra vita e’ radicalmente cambiata. Sono cambiate diverse abitudini come quella di viaggiare, fare shopping, studiare e da oggi in poi prevenire la caduta di asteroidi sulla terra.
Dalla Spagna arriva una simpatica ed utile idea per appassionati di astronomia grazie ad un programma che aiuta ad identificare gli asteroidi potenzialmente pericolosi attraverso l’archivio virtuale dell’Osservatorio astronomico del Centro di Astrobiologia.
Il concetto e’ molto semplice, attraverso una semplice registrazione ogni utente, una volta accettata la richiesta, ricevera’ user e password per poter accedere alla consultazione dell’archivio dell’osservatorio virtuale spagnolo. L’ideatore di questa iniziativa, Enrique Solano, spiega come mai questa apertura al pubblico: “65.000 mila anni fa, un asteroide in collisione con la Terra fu la causa della scomparsa dei dinosauri e di altre specie. Tuttavia, la possibilita’ che questo evento si verifichi ancora una volta non e’ del tutto esclusa dal momento che nel sistema solare ci sono milioni di asteroidi. E ‘quindi importante identificare le loro orbite per vedere se possa verificarsi nuovamente una situazione del genere. Molti di questi asteroidi sono gia’ stati individuati dai progetti della NASA e l’Agenzia spaziale europea (ESA), che hanno classificato sia le dimensioni che l’ipotetico rischio, ma visti i milioni di asteroidi che vagano nelle galassie potrebbero non bastare le risorse in forza alle agenzie spaziali citate. Occorrerebbe rimanere vigili, prestare attenzione e monitorare quanto piu’ possibile per evitare qualsiasi tipo di sorpresa”.
Questo e’ uno dei motivi che apre al pubblico l’iniziativa finora esclusiva solo per ricercatori e addetti. Solano continua nell’esporre la sua idea dicendo che ormai esistono programmi standardizzati per cui diventa facile anche per i meno esperti far parte della ricerca e partecipare.
Una volta che la domanda e’ stata accettata, e’ possibile scegliere l’asteroide che si vuole seguire consultando una lista e le immagini visualizzate dell’universo catturate negli ultimi anni dal telescopio Sloan. Una volta inviate informazioni, il centro di osservazione virtuale le inoltra all’Unione Astronomica Internazionale e il “segnalatore” potrebbe essere citato in un articolo scientifico in qualita’ di autore.
Non e’ la prima volta che grandi aziende o centri sperimentali chiedono l’aiuto della rete. Basti pensare tanto per iniziare al progetto collaborativo Wikipedia attualmente unico esempio di enciclopedia libera o le svariate segnalazioni di ritrovamenti artistici o preistorici individuati semplicemente stando seduti sul divano di casa consultando le immagini dal satellite di Google. Oppure il caso dell’azienda canadese Goldcorp, dedita all’estrazione dell’oro, che dopo aver messo a disposizione della rete tutte le informazioni relative alle conoscenze geologiche dell’impresa dal 1948, nel 2000 (agli inizi di internet) lancio’ la GoldCorp Challenge. A dispetto di quanto previsto dallo stesso consiglio di amministrazione e i soliti detrattori, Mc Ewen, CEO della compagnia, mise in palio 575.000 dollari a chi fosse riuscito a fornire metodi o stime di ricerca in un terreno di proprieta’ della compagnia. La zona in questione era un terreno di proprieta’ dell’impresa denominata Red Lake. Nel giro di poche settimane, arrivarono migliaia di segnalazioni a partire da matematici per finire a neolaureati e ufficiali militari. I cercatori d’oro virtuali furono piu’ di mille provenienti da oltre 50 paesi del mondo e la compagnia grazie a questo metodo riusci’ a estrarre oltre 225 tonnellate d’oro. Il giovane CEO comunico’ poi che attraverso questo metodo collaborativo riusci’ a risparmiare 3 anni di studi ed esplorazioni condotte alla “vecchia” maniera.
Obbligatorio citare anche Linus Torvalds che 20 anni fa mise a disposizione del mondo un codice libero di un piccolo sistema operativo scritto per hobby ma che da anni e’ un competitor fenomenale per aziende del calibro di Microsoft, Apple e Google.
Chissa’ che attraverso questa splendida iniziativa spagnola non si eviti un giorno lontano un’armageddon.